Stefy - Il tempo dei profumi

Pubblicato il 28 ottobre 2023 alle ore 16:37

Il tempo che scorre ha un ritmo democratico. Sessanta sono gli scatti della lancetta che compie la sua rivoluzione prima di sfiorare il dodici. Il tempo che passa e che è veloce o lento, in una costante competizione nella quale ci poniamo come donne e uomini e dove ci troviamo immersi fin dalla nascita. 

 

Nell’intervista di Stefy, misteriosa docente universitaria di 46 anni, trapelano spesso immagini del mondo naturale e profumi, accompagnati dalla narrativa avventurosa e con contaminazioni orientali di un mio caro amico, Cesare Viganò. Ho come l’impressione ascoltando le loro parole che i sensi si acuiscano solo quando ci facciamo il dono di rallentare.

E sarà così percorrendo riflessioni sull’approccio filosofico nei confronti della vita che si farà strada un tema comune a molti di noi di questi tempi: la frenesia come moderna prigionia, in un susseguirsi di scadenze ed obiettivi da raggiungere, perdifiato. 

 

Nell’esperienza di vita di Stefy, nel 2017, in un momento nel quale questa escalation non pareva accennare tregua arriva un incidente d’automobile serio, che la obbligherà a letto per settimane costringendola a congelare la propria vita precedente rivalutandola, sconvolgendo ritmi e priorità. Ed è mistero di come di quei giorni Stefy oggi ci regali ricordo di “giorni belli, degni di essere ricordati”. 

Giorni di meditazione indisturbata, lentezza, tempo libero, riposo, momenti di vicinanza e affetto con parenti ed amici, il tutto dolce e nuovo come l’onda dell’oceano che frangendosi ricrea se stessa, rifacendosi onda migliore di prima. 

 

 

Cosa ci insegna questa storia?

La Storia di Stefy è un prezioso promemoria. Rallentare è legittimo! Impariamo ad ascoltare più nel profondo e ricordiamo l'importanza di usare sensi e parole per vedere e dire la bellezza intorno.

 

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