Natali Shaheen: un sogno di libertà, un grande amore per il calcio

Pubblicato il 3 marzo 2024 alle ore 22:50

Natali è l’essenza della spontaneità, dell’umiltà ed al tempo stesso della forza. 

Giovane donna palestinese di Gerico, nata a Gerusalemme nel 1994, sin da piccola non perde occasione per andare a giocare sotto casa o nell’oratorio a calcio, la sua più grande passione. 

 

Frequenta la scuola di Gerico “Terra Santa”, una scuola mista. Siccome erano quasi tutti maschi e nel suo Paese non c’era (e ancora in parte manca) la cultura dello sport per la donna, ha iniziato a giocare a calcio e da allora non ha più voluto smettere.

Ora vive a Sassari dal 2018, quando raggiunse la città per un dottorato di ricerca ed attualmente vi lavora in una azienda, giocando parallelamente in Real SunService calcio a 11. 

Con emozione nella voce e profonda gratitudine si approccia con me ed Andrea Gualazzi, mio co-conduttore, in una conversazione appassionata e garbata. Registrando nel novembre 2023, con in corso il conflitto a Gaza sempre più acceso e che ancor oggi non accenna tregue, ci avviciniamo in punta di piedi a quello che era il sogno di una Natali bambina e del suo incredibile percorso sino ad oggi. 

 

A soli dodici anni  (le compagne avevano sedici anni) viene scelta in una rosa di candidate per costituire la prima squadra di calcio femminile in Palestina per un campionato nazionale che si sarebbe svolto in Giordania. Da quel momento non si è più fermata.

“Anche se ho paura” afferma Natali, “faccio tutto per realizzare il mio sogno”.

Questa frase emblematica rappresenta l’ardente passione per il gioco del calcio di Natali, passione che le farà decidere a quattordici anni di entrare nella squadra della città di Ramallah pur essendo spaventata dall’occupazione israeliana in corso e dai check point.

 

Superando molti ostacoli e sempre sostenuta dagli affetti vicini a lei in ogni sua scelta importante, corona un altro importante sogno arrivando a giocare in Europa. Nel 2022 ha scritto il libro “Un calcio ai pregiudizi-dalla Palestina alla Sardegna dribblando ogni ostacolo” al fine di autofinanziare campi estivi di avvicinamento al calcio dei villaggi della sua terra e nel maggio 2023 ha ricevuto da Amnesty International Italia e Sport4Society il Premio “Sport e diritti umani”.

Da pochi giorni si è conclusa l’ottava edizione della Coppa dell’Asia occidentale 2024 (West Asian Football Federation Championship, Waffc) dove tra le squadre presenti ha giocato la nazionale palestinese classificandosi semifinalista. Natali, attaccante e vicecapitana della squadra, dichiara che hanno giocato con tutto l’impegno in particolare per ricordare al mondo che “anche noi siamo esseri umani: vogliamo vivere”.

 

Cosa ci insegna questa storia?

Questa storia ci insegna che gli unici limiti invalicabili sono quelli che noi poniamo a noi stessi, rinunciando del tutto a perseguire un obiettivo per noi caro.

 

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